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S.O.S. Smart Ostomy Support: sistema di Connected Care per la cura a distanza degli stomizzati

S.O.S. Smart Ostomy Support è un progetto innovativo e ad alta valenza sociale promosso dalla Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati (FAIS). Tramite una nuova APP, realizzata in partnership con I-Tel, il personale sanitario può interagire con i pazienti che ricevono informazioni e cure anche da casa o in viaggio, implementando quindi un modello di assistenza di tipo remotizzato. S.O.S. ha vinto il premio come miglior progetto italiano di Connected Care al Forum PA Sanità, nella categoria onlus e associazioni no profit.

smart ostomy support logo


S.O.S. Smart Ostomy Support per favorire la Connected Care e le interazioni sicure

Quante volte, anche in situazioni di cronicità, il dialogo medico-paziente passa attraverso social e chat universalmente diffusi nonché molto utili, che però sono stati ideati per altre finalità? L’app S.O.S. nasce per semplificare la relazione paziente-terapista ma anche per governare il processo di condivisione delle informazioni attraverso un unico punto di accesso dedicato.


Se da un lato, infatti, i canali social oggi più diffusi hanno avuto il merito di accrescere enormemente il tasso di penetrazione del digitale tra famiglie e persone anziane, dall’altro, dove c’è in gioco la salute, occorre prestare massima attenzione e garantire un sistema di chat e video comunicazioni al 100% sicure.

Il progetto S.O.S. risponde proprio a questa esigenza: rafforzare il dialogo con il paziente attraverso chat sicure e una specifica app di condivisione delle informazioni.


L’app S.O.S., infatti, permette di superare la possibile confusione dovuta alla pluralità dei canali di contatto (sms, social, mail, telefonate, …) attraverso un unico punto di accesso centralizzato e garantito. Invece di avere un mix di informazioni provenienti da più “silos”, i dati condivisi dal paziente e dal terapista, saranno certificati, tracciati e storicizzati all’interno di un’unica app dedicata.


S.O.S. Smart Ostomy Support, per favorire l’apprendimento e scongiurare il “fai da te”


Rafforzare il dialogo con il paziente attraverso chat sicure, scongiura il fenomeno del cosiddetto fai da te e mette in circolo un sistema virtuoso di autoapprendimento del paziente fondato, nel caso del progetto S.O.S., anche su sistemi di gamification e coinvolgimento attivo.


L’app, infatti, diventa un canale privilegiato dove affrontare la propria condizione di stomizzato attraverso il monitoraggio e il contatto costante con il terapista. Interagire con il proprio team di cura da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, da casa come in viaggio, contribuisce a formare il paziente e gli insegna a gestire più efficacemente la stomia.


Prima di essere operati (o nelle fasi post-operatorie), i pazienti potranno conoscere la stomia e imparare a seguire tutti gli accorgimenti terapeutici necessari ad una sua corretta gestione.


Allo stesso modo, attraverso l’accesso allo storico del paziente, anche lo stomaterapista potrà operare in modo più strutturato e intervenire con immediatezza laddove ravvisi situazioni di rischio o, più in generale, approcci di tipo “fai da te”.


Formazione continua e monitoraggio dell’aderenza terapeutica


Il progetto è ancora in fase di avvio e sperimentazione. Tra le funzionalità che si prevede di inserire, vi sono promemoria, alert e tecniche di gamification utili a monitorare l’aderenza terapeutica o ad acquisire informazioni per la corretta gestione della stomia.


L’app, ad esempio, invierà un alert al paziente e/o allo stomaterapista nel caso in cui il presidio medico (il cosiddetto “sacchetto”) non venga sostituito nei tempi giusti. Il paziente, infatti, potrebbe sostituirlo troppo spesso (rischio di sprechi) o troppo di rado (rischio di infezioni).


Paziente e terapista, si incontreranno in una sorta di ospedale virtuale dove tutto è certificato, tracciato e storicizzato al fine, non solo di gestire al meglio la singola stomia, ma anche di acquisire dati e informazioni utili alla formazione stessa dei professionisti e alla ricerca.

Smart Ostomy Support: cruscotto informativo per l'operatore sanitario


S.O.S. Smart Ostomy Support per assicurare il benessere organizzativo delle famiglie e delle strutture sanitarie


Come sottolineato da Tonino Aceti nel corso del convegno di presentazione del progetto a ForumPA Sanità, “il progetto agisce sul benessere organizzativo delle famiglie ma anche delle stesse aziende sanitarie”. E assicurare il benessere a ogni persona e a ogni età, rientra, al numero 3, tra gli obiettivi dell’Agenda Sostenibile dell’Onu 2030.


Grazie all’app, il professionista è supportato da uno strumento che semplifica la relazione con il paziente, riducendo i livelli di stress e aiutando a governare i picchi di lavoro. Si tratta di un progetto bottom-up: nulla è calato dall’alto, terapista e paziente sono co-attori di un processo virtuoso basato su appropriatezza, interazioni sicure e dialogo costante.


S.O.S. Smart Ostomy Support telemedicina


Cos’è la stomia e come il progetto S.O.S. può migliorare la vita dei pazienti


La stomia è il risultato di un intervento con il quale si crea un’apertura sulla parete addominale per poter mettere in comunicazione un viscere (apparato intestinale o urinario) con l’esterno.


La stomia, pertanto, più che una malattia è una condizione, spesso temporanea. Avere una stomia, infatti, significa, avere una situazione anatomica diversa che, se ben gestita, non pregiudica la vita di relazione del portatore. Viceversa, se gestita in modo inopportuno, la stomia può portare a un ricovero in meno di 72 ore.

In Italia i portatori di stomia, spesso temporanea, sono circa 75.000, con un tasso di crescita del 6-8% annuo. Dopo l’intervento chirurgico il paziente stomizzato viene assistito da un infermiere specializzato, lo stomaterapista, che segue la riabilitazione fino alla completa autonomia.


Nei primi 4-6 mesi la persona è molto fragile e necessita di una assistenza costante. L’assistenza garantita sul territorio, in Italia, è molto variegata. Sia tra regioni sia all’interno della stessa regione.


La connected care e il progetto S.O.S. per garantire assistenza su tutto il territorio nazionale.


Grazie a progetti di connected care come S.O.S., il paziente si sente sicuro e supportato in ogni luogo e in ogni momento. Anche in fuori orario o durante il fine settimana. Sia durante un viaggio, quando è lontano dal proprio team di cura, sia in casa, soprattutto se vive in territori dove mancano laboratori specializzati.

Grazie all’app S.O.S., infatti, il paziente avrà di fatto il proprio terapista “sempre in tasca”, in ogni luogo e in ogni momento. Con ricadute sia in termini di cura e appropriatezza (si pensi, ad esempio, al paziente ansioso che sostituisce il presidio troppo spesso, con il rischio di sprechi per la collettività o a quello che, viceversa, sottovaluta il rischio di infezioni), sia in termini di economia degli spostamenti (sia per i medici, sia per i pazienti) e immissioni di Co2.


S.O.S. un progetto di Connected Care che promuove il green e lo smart working in sanità


Se un medico non si sposta, non si spostano neanche i pazienti. Il Progetto S.O.S. permette a medici e pazienti di limitare gli spostamenti grazie a interazioni digitali sicure che, oltre a rafforzare il dialogo con il team di cura, innescano meccanismi virtuosi di formazione reciproca e apprendimento continuo.

Si comincerà con un gruppo pilota di stomaterapisti e volontari aderenti alla FAIS ONLUS – Ostomy Association of Italy – che sarà dotato di strumenti di lavoro (smartphone e tablet) utili a interagire in modalità sicura con i pazienti, che potranno ricevere informazioni e cure anche da casa, per un modello di assistenza di tipo connected care.

Il personale coinvolto nella sperimentazione non dovrà necessariamente lavorare da uno studio medico o da un ospedale, ma potrà assistere i pazienti anche da luoghi diversi (ad esempio dalla propria abitazione), in modalità smart working.


Riuso e trasferibilità del progetto S.O.S.

Come dichiarato in una nota dal presidente della Fais Pier Raffaele Spena, “il progetto, seppur ideato per la cura dei pazienti stomizzati, presenta caratteristiche che ben si adattano al riuso di buona parte delle sue componenti applicative per la gestione di altre patologie croniche”. La trasferibilità ad altre realtà di cura è quindi una caratteristica rilevante del progetto.


La presentazione del progetto:



Da TGMed24:

Intervista a Giuseppe Costa, business developer manager I-Tel

Intervista a Pier Raffaele Spena, Presidente FAIS

Intervista a Nicola Caione, Responsabile FAIS del progetto S.O.S.


Leggi la rassegna stampa:


  1. Corcom del 30 ottobre 2019

  2. FortuneItalia.it del 31 ottobre 2019

  3. Internet4Things del 4 novembre 2019

  4. ilSole24Ore.it del 5 novembre 2019

  5. nurse24.it del 5 novembre 2019

  6. tecnicaospedaliera.it del 6 novembre 2019

  7. OsservatorioSocialis.it del 13 novembre 2019

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